Portfolio

Ciao, per darti un’idea del mio percorso professionale pubblico alcune foto che rappresentano i settori commerciali con i quali ho collaborato. Non mi sono specializzato in un unico genere perché lo trovo riduttivo come esperienza. Affrontare più generi, compreso quello artistico, con la stessa passione, amplia la visione creativa e accresce la formazione tecnica e logistica del lavoro, che non è secondaria, soprattutto nell’arredamento e nella gestione di set complessi con modelli. Posso dire, con certezza, che questa esperienza multigenere mi ha allargato la visione mentale e mi ha permesso di capire, in modo sempre più chiaro, le strategie di comunicazione visiva sia della pubblicità che del sociale. Questo fatto mi ha spinto verso delle scelte che mi hanno portato a lavorare sul progetto di questo blog e, successivamente, sulla nascita del nuovo, ma soprattutto diverso, manuale di fotografia (di prossima pubblicazione), nel quale ho condensato l'esperienza del mio percorso di fotografo e culturale.
il linguaggio delle cose

Ciò che fa la differenza è la sensibilità sull’uso delle luci per esaltare i dettagli che valorizzano la forma e il contenuto creativo degli artigiani e dei designers. Noi aggiungiamo valore estetico e simbolico al prodotto , con rimandi a vissuti o a epoche pasate. Nell’esempio: la tenerezza di mamma orsa della Trudi e il rimando agli anni 50 delle scarpe Antiche Calzature

Buon apetito

Una Natura Morta è la raffigurazione pittorica di oggetti inanimati (fiori, frutta, ortaggi, selvaggina, oggetti e arredi domestici) le cui origini risalgono ad un genere pittorico in voga nei Paesi Bassi dalla metà del XVII secolo e poi diffusosi nel resto d’Europa. L’ispirazione  nasce con l’arrivo delle navi dalle Indie che trasportavano merci e spezie strane che venivano esposte sulle bancarelle del porto.

mountain wilderness

Il termine “mountain wilderness” si riferisce a quegli ambienti incontaminati di alta quota dove chiunque ne senta veramente il bisogno interiore può ancora sperimentare un incontro diretto con i grandi spazi e viverne in libertà la solitudine, i silenzi, i ritmi, le dimensioni, le difficoltà naturali, i pericoli.

Bruno Detassis, interprete della saggezza popolare di altri tempi, quando gli chiedevano quale fosse la cosa più importante dell’andare in montagna, egli rispondeva: “Tornare a casa!” Per ritornare a casa sempre, converrete con me che ci voglia qualcosa di più della fortuna. E questo qualcosa di più non sono i chiodi a pressione o il gps (tanto per citare alcuni feticci della sicurezza) bensì l’approccio culturale e spirituale che dovrebbe guidarci;

artigianato e tecnologia

Questo genere richiede una dose di psicologia oltre ad una buona preparazione fotografica. Capita di affrontare situazioni tecnicamente complesse ed avere a che fare con persone. Inoltre bisogna capire molto bene gli obiettivi dell’azienda e discuterle con i responsabili della comunicazione. Poi c’è il tuo punto di vista che può fare la differenza.

Se vuoi, dai un’occhiata alle foto del mio libro sulle Coltellerie di Maniago nel menù libri.

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