Ruggero

Ruggero Lorenzi Nato a Claut, in Valcellina, dopo studi letterari esordisce nel mondo della fotografia nel 1976, con un libro sul terremoto del Friuli che richiama l’attenzione della stampa nazionale. Dal 1980 lavora a Maniago come fotografo professionista nel settore della comunicazione visiva e dell’immagine aziendale. È ideatore e socio fondatore di Graphistudio. Dal 2007 si dedica alla fotografia commerciale nella sua forma preferita, lo still life, approfondendo le nuove tecnologie digitali e di postproduzione fotografica e multimediale, a servizio delle PMI. Coltiva intanto la ricerca artistica e l’attività editoriale, sensibile alla cultura e alle tradizioni della montagna friulana. Realizza e partecipa a varie mostre in Italia e all’estero. Nel 1990 pubblica il volume “Valcellina, la mia gente” in B/N, d’ispirazione neorealista. Nel 2000 un libro sulle Dolomiti Friulane, con una fotografia più attenta ai valori estetici e formali del paesaggio montano. Nel 2006 è coautore della mostra e del volume Coltelli a Maniago. Nel 2015 pubblica “Valcellina. La strada della luce”. Nel 2017 pubblica “Maniago, storie fatte a mano”. Le sue opere sono state recensite da autorevoli scrittori e saggisti, tra cui Claudio Magris, Gianfranco Ellero, Beno Fignon, Nico Nanni, Stanislav Gilić, Italo Zannier. Oggi sta orientando la sua vocazione per la fotografia verso il ritratto psicologico: un progetto sull’evoluzione di un percorso di crescita personale. Il Blog: www.fotografiaeretica.it

LA FINE DI UN’ILLUSIONE

1976 F.V.G. La mattina del secondo giorno del terremoto in Friuli, dopo aver stampato fotografie tutta la notte, incontrai a Udine l’inviato speciale di Epoca: Piero Fortuna. Guardò con attenzione le mie foto poi mi chiese che cosa volevo fare. Avevo 23 anni. Gli dissi che volevo fare il reporter per una testata come la

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LA FOTOGRAFIA È UN ATTO D’AMORE

Ogni tanto, rovistando nell’archivio, mi capita di scoprire delle fotografie che non ricordo di aver scattato; di conseguenza, se trasmettono delle emozioni, non sono affidate all’orgoglio di essere l’autore ma alla forza espressiva dell’immagine. La fotografia di paesaggio, da un po’ di tempo non mi prende più. Forse, invecchiando, si quietano le illusioni dell’Io per

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TRE PIANI SENZA ASCENSORE

Ti sei mai chiesto perché fotografi? e se quello che fotografi è ciò che vedi tu e non quello che vedono gli altri? Ti sembreranno domande inutili fino a quando non ti accorgi che sei più preoccupato/a dell’immagine che dai agli altri che di essere te stesso/a. Si crede, molto spesso, che quello che facciamo

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PRIGIONIERI DELL’IMMAGINE

“Siamo prigionieri dell’immagine che di noi diamo agli altri, fino a quando siamo schiavi dell’apparenza”. Cit. Personale Ciao, mi chiamo Ruggero, sono nato in un piccolo paese delle dolomiti Friulane.  Fin da piccolo, ho sempre avuto il desiderio e la curiosità di vedere cosa ci fosse al di là delle creste delle montagne che circondano

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INQUADRATURA

L’inquadratura è una componente fondamentale del linguaggio cinematografico e fotografico necessaria per interpretare la realtà che, come la definisce P.P.Pasolini: “è un cinema in natura…e questo cinema in natura, che è la realtà, è in effetti un linguaggio simile, in qualche modo, al linguaggio orale degli uomini”. La realtà è un linguaggio fatto di forme

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IN UN CLICK

Il click è sempre connesso con qualcosa di tuo e di intimo. Foto realizzata alla Biennale di Venezia di qualche anno fa, nel Padiglione Polacco. Nella nebbia il ragazzo si è distaccato improvvisamente dal suo gruppo e, la forma che ha assunto la nuova scena ha configurato il “momento decisivo” dello scatto. Il giorno dopo,

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LA FOTOGRAFIA È UN MEDIUM

FOTOGRAFIA È UN MEDIUMCIÒ CHE VEDI DIPENDE DA COME GUARDI “Ciò che si vede dipende da come si guarda. Poiché l’osservare non è solo un ricevere ma, al tempo stesso, è un atto creativo”
Søren Kierkegaard Il Linguaggio Visivo-Percettivo usa l’intelligenza della natura e dipende dall’Old Brain. Il sistema sensoriale di ogni individuo, quando entra in rapporto

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L’EGEMONIA DEI LINGUAGGI

I linguaggi per mezzo dei quali l’essere umano comunica con il resto del mondo sono due: quello verbale che utilizza la parola e la scrittura e quello visivo che utilizza l’immagine e i segni grafici.È come se avessimo due cervelli: la MENTE (linguaggio verbale) che si esprime per concetti acquisiti dagli altri e la PERCEZIONE

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