GUARDARE NON È UNA COSA SEMPLICE

“La questione non è ciò che guardate, ma ciò che vedete.”
Henry David Thoreau

“In tutte le cose c’è qualcosa che resta insondato, perché siamo caduti nell’abitudine di ricordare, ogni volta che usiamo i nostri occhi, quello che gli altri prima di noi hanno pensato su ciò che stiamo guardando. Anche l’oggetto più insignificante ha un che di sconosciuto. Tocca a noi scoprirlo.
Per descrivere un albero in una pianura, dobbiamo rimanere dinanzi a quell’albero finché, per noi, esso non assomigli a nessun altro albero”.

“C’è verità soltanto nei rapporti e cioè nel modo in cui noi percepiamo le cose”,
nel momento in cui entriamo in rapporto con loro.
G. Flaubert

Alcune citazioni per chiarire, fin dall’inizio, che il segreto della fotografia d’autore è imparare a guardare e a vedere.

Cosa significa?

Significa che devi conoscere bene la funzione della Visione (l’occhio) e il meccanismo psicologico della Percezione della Forma (la mente): come guardi, di quello che guardi cosa vedi, di quello che vedi cosa percepisci e di quello che percepisci chi è (dentro di te) che percepisce ed elabora un significato: sei tu o è la vocina di qualcun altro? (pubblicità, famiglia, scuola, amici, convinzioni, credenze, condizionamenti, stereotipi ecc).
Riconoscere quale di queste voci interiori, parla al posto tuo, ti aiuta a scoprire chi sei e a fotografare quello che vedi tu, non quello che vedono gli altri.

“Vediamo sempre di più con gli occhi degli altri”.
Ugo Mulas 

Nessun corso ti spiega un pò di semiologia, scienza che studia il significato dei segni della realtà, nel quadro della vita sociale e come nasce l’attribuzione di un significato:
come GUARDARE qualcosa fino a quando percepisci cosa significa per te, non per gli altri.
La teoria della percezione è fondamentale per il fotografo. Nel Manuale di Fotografia Eretica, di prossima pubblicazione, la spiego in modo dettagliato in un intero capitolo con molti esempi fotografici

Le scuole di comunicazione visiva, compreso il Politecnico, sono orientate al business, al marketing e al design; in altre parole orientano il tuo modo di guardare al servizio del sistema consumistico, non gli serve che tu impari a guardare e, soprattutto, a percepire (vedere) la realtà con i tuoi occhi. Non formano individui ma creativi a senso unico.

Bisogna pur lavorare, dirà qualcuno; Si, va bene, dico io, ma se dentro di te, hai qualcosa di personale e di unico, che vorresti dire, è fondamentale che tu sia consapevole dei limiti di queste scuole per non farti bruciare il cervello dalle illusioni del sistema e da quello che fanno gli altri.
Se sei consapevole, in attesa di tempi e di scelte diverse, puoi svolgere sia il lavoro per la pagnotta che quello artistico per l’anima. Ci sono riuscito anch’io, pubblicando quattro libri e facendo diverse mostre.

Purtroppo stiamo osservando, a malincuore (ci sono studi e statistiche), che questo modello di sviluppo sconsiderato dei consumi, carente per quanto riguarda la crescita interiore, ha prodotto una grave omologazione dello sguardo e del pensiero, generando insicurezza, sofferenza psicologica e una preoccupante crisi d’identità tra i giovani che cercano e si riconoscono negli altri invece che cercare e riconoscersi in sé stessi.
Lo si vede anche nell’arte contemporanea come scrive il critico e studioso d’arte Luca Rossi
(guarda il suo profilo su F.B.).

In questo senso dico: Siate Eretici

Due esempi fotografici per chiarire la differenza tra realtà inventata e realtà vera: cioè tra immagini con un contenuto astratto per scopo pubblicitario e immagini con un contenuto espressivo personale.

Foto 1 e 4 Dior – modella Charlize Theron – 2 non ho dati – 3 Guerlain 

illusioni

Queste quattro foto di reportage sono invece intrise di umanità e di sentimento. Raccontano condizioni sociali e storie di vita, di uomini e donne reali.
Esprimono la sensibilità e l’attenzione dello sguardo del fotografo sul valore umano e sulle condizioni sociali di un popolo.
Forse adesso è più chiaro quello che voglio dire sullo sguardo. Nella realtà ti troverai sicuramente  di fronte a questi due modi di guardare le cose. Importante che tu ne sia consapevole in modo da poter decidere cosa guardare e come.

Reportage

1 foto di Ruggero Lorenzi – foto 2 – 3 – 4 degli amici Romano Martinis – Carlo Spaliviero e Marco Boria che ringrazio.

Siate eretici

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