Ecco cosa ti serve realmente sapere dopo che hai familiarizzato con il diaframma, il tempo di posa e l’esposizione. Per passare a uno stato avanzato hai bisogno di imparare a comporre la tua fotografia partendo dall’analisi di tutti gli elementi presenti nella tua inquadratura.
In fotografia, come in tutte le arti, non esiste il “bello assoluto”, esiste la tua visione personale.
La foto vale in rapporto alla tua capacità di trasformare in immagine un’idea o uno stato d’animo che nasce quando entri in relazione con un soggetto: ciò vale per un paesaggio, un ritratto, nella street photography, nel reportage e nello still life. Di conseguenza per migliorare la tua performance hai sicuramente bisogno di conoscere i passi da fare per organizzare gli elementi della scena.
Devi assolutamente sapere che la bellezza della tua foto, la sua forza espressiva dipende da come organizzi gli elementi presenti nella tua inquadratura. Non lasciarti ingannare dalla spettacolarità del soggetto che oggi è di moda su certe foto naturalistiche. Basta mescolare avventura e luoghi sconosciuti e il risultato sono foto tutte uguali.
Gli elementi da prendere in considerazione quando scatti sono:
il campo (grandangolo, tele o normale) – la prospettiva – la posizione del soggetto e delle linee (verticali, orizzontali o diagonali) – la luce e il movimento. Una volta che hai interiorizzato queste regole “grammaticali”, ciò che fa la differenza, è la tua sensibilità, la tua percezione della realtà o il tuo osare che “traduci” in immagine.
Non è un percorso semplice; per dire quello che vuoi con la fotografia c’è lo stesso impegno che serve per diventare un bravo scrittore. Lo scrittore accosta le parole tu devi accostare le forme.
Se guardi con attenzione, le fotografie dei migliori fotografi hanno una struttura formale voluta, gli elementi principali dell’immagine sono chiari, ben individuabili, disposti con armonia e in giustapposizione (ogni cosa contribuisce al significato finale).
Se vuoi approfondire l’aspetto fisiologico della percezione: https://ruggerolorenzi.it/wordpressblog/?p=174
Riassumo ancora il significato della Composizione perché il mondo della fotografia, contrariamente a quello del cinema, fa un po’ di confusione. Secondo me la fotografia può dare molto. Il suo linguaggio è ancora giovane e ci aiuterà a ri-scoprire il valore simbolico- emotivo delle cose.
La composizione fotografica è un processo che prende in considerazione simultaneamente tutti i diversi aspetti della futura immagine (inquadratura (campo), prospettiva, luce, movimento, posizione del soggetto) perché essi sono indissolubilmente legati l’uno all’altro e un cambiamento di uno determina un cambiamento anche negli altri nell’immagine finale (si dice che sono in giustapposizione).
Ogni immagine porta con sé la propria personale interpretazione della porzione di realtà inquadrata, ma non c’è una voce narrante che la descrive o un testo allegato che la spiega. La forma di comunicazione è visiva: per raccontare una storia gli elementi presenti nell’inquadratura e le loro relazioni, dovranno svolgere un ruolo ben preciso per veicolare al meglio il messaggio che vogliamo raccontare.
GLI ELEMENTI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE SONO:
- il campo (inquadratura) e la profondità di campo.
- la posizione del soggetto (regola dei terzi, spirale aurea, la legge della stadera).
- la prospettiva
- le linee guida, orizzontali, verticali, diagonali, curve, ritmiche.
- la luce
E il soggetto cosa centra? Il soggetto è il “l’anima” di una fotografia. Più il soggetto ti coinvolge emotivamente più tocca le corde del tuo cuore. Evita di scattare impulsivamente lasciandoti prendere dal fascino di quello che stai osservando. Valuta con attenzione quello che hai di fronte, cerca di immaginarlo stampato su carta fotografica, osserva se effettivamente ci sono tutte le condizioni che ti soddisfano e decidi: obiettivo, punto di vista, luce, ecc. A volte si scatta seguendo l’istinto. Ma più sei allenato più diventi istintivo.
MOLTO SPESSO L’EMOZIONE CHE PROVI DI FRONTE AD UN SOGGETTO NON RIESCI A TRASFERIRLA FACILMENTE NELLA FOTOGRFIA. LA COMPOSIZIONE SERVE A QUESTO
IL CAMPO
Ti ricordo che il campo è l’angolo abbracciato dall’obiettivo: lungo, medio o primo piano, come già ben trattato nel tutorial dell’inquadratura, e varia a seconda della lunghezza focale. Nel tutorial sull’inquadratura puoi approfondire ulteriormente l’argomento del CAMPO se ti può essere utile.
Passiamo agli esempi concreti. Volevo fare delle foto sulla ciclabile con l’idea di trasmettere l’emozione di spazio, di pace; una passeggiata tranquilla (non agonismo) in un ambiente naturale e rilassante.
Ho pensato di fare due tipi di inquadratura, gente a piedi e gente in bicicletta (campo lungo e medio). Naturalmente quanto più lungo è il campo tanto più importante è il posizionamento del soggetto e delle linee.
f/8 – 1/25 – ISO 100 – Ob. 30 mm – campo lungo
In questa foto vedi come sono stati posizionati gli elementi per ottenere il risultato espressivo desiderato:
- scelta del campo lungo (ottica 30 mm) per accentuare la profondità.
- scelta della luce del tramonto, più morbida e serena.
- scelta di posizionamento delle linee (la strada in diagonale dinamica e un po’ in crescita).
- scelta del diaframma f/8 per ottenere la nitidezza su tutta la foto.
- scelta del tempo di posa lungo, 1/25 per avere il ciclista mosso.
- Scelta dell’ora della ripresa.
- Scelta del polarizzatore per accentuare la saturazione dei colori.
- Scelta di usare il cavalleto.
Foto scattata il 29 dicembre con una giornata azzurra. Ho messo la Canon su cavalletto a 1mt da terra aspettando il passaggio di qualcuno. Con degli amici puoi anche costruire la foto con l’abbigliamento che vuoi ecc.
Ho avuto tutto il tempo per inquadrare e, calcolando la linea dei 2/3, ho aspettato di avere le persone in quel punto. La foto non ha pretese artistiche, ma di suscitare l’emozione di una passeggiata al tramonto. Nota la pulizia della foto che contribuisce alla serenità della scena.
f/8 – 1/10 – ISO 100 – Ob. 50 mm – campo medio
Due ragazze in bicicletta, nota come l’attenzione si sposta sui soggetti per esaltarne il movimento. Se guardi con attenzione ti danno l’impressione di muoverti con loro. Da un messaggio di passeggiata rilassante in un ambiente incontaminato si passa a un messaggio di piacere del movimento. Stesso posto è cambiato solo l’ottica e il campo inquadrato. (vedi anche il tutorial sull’inquadratura).
Ecco un altro esempio di campo (scelta di obiettivo e inquadratura) per farti percepire la differenza narrativa.
f/3,2 – 1/80 – ISO 100 – Ob. 70 mm
f/5,6 – 1/30 – ISO 100 – Ob. 28 mm
Nella prima c’è la foto di un ombrello.
Nella seconda c’è lo stesso ombrello ma inquadrato in un contesto ambientale diverso: il cielo appena dopo un temporale, la forza della natura, un pavimento esteso in primo piano che indica uno spazio al coperto, l’ombrello lasciato li, le linee oblique come quando si va di fretta. Il messaggio è l’emozione di quel momento magico, di sospensione del tempo subito dopo un temporale.
Morale: gli elementi che inserisci nella scena contribuiscono a creare messaggi con contenuti diversi. L’attenzione e la valutazione di ciò che inquadri ti permettono di esprimere ciò che senti.
REGOLA DEI TERZI
Dividi il rettangolo del mirino con delle linee immaginarie che cadono a 1/3 e 2/3 sia del lato lungo che del lato corto. Ottieni un reticolo di nove rettangoli uguali. I punti di maggior equilibrio dove posizionare soggetto e/o le liee forti della scena sono i 4 incroci e le linee a 1/3 e 2/3
Si possono fare numerosi esempi. Questa è una delle regole più frequenti da applicare perché ti permette di posizionare in modo più dinamico e narrativo molti soggetti. In questa foto mia figlia guarda verso dx, verso la parte più lunga dell’inquadratura. Vedi come lo sguardo di chi osserva scorre da lei alla montagna e alla nuvola. Qui c’è anche un scelta di sottoesposizione per accentuare la profondità delle montagne sfruttando l’effetto prospettiva aerea e per rendere più simbolica l’azione del soggetto che sta fotografando con il cellulare. Non ha importanza che si riconosca la persona, quello che volevo è la sua concentrazione in questa atmosfera magica.
Un altro esempio dei terzi applicata nella street photography. Renè Burri, che autografa la sua famosissima foto di Che Guevara. Ho posizionato foto e mano che firma sull’incrocio delle due rette mentre il fan la tiene ferma con due dita. L’incrocoio delle rette è uno dei 4 punti preferenziali.
ZAINO, STAMPA FOTOGRAFICA, MANI, FIRMA E FOTOGRAFO SDRAIATO, SONO GLI ELEMENTI IN GIUSTAPPOSIZIONE. Insieme, raccontano quello che sta succedendo e trasmettono l’emozione che chiunque proverebbe in un incontro simile. La foto è pulita, chiara e dinamica (linee delle scale in diagonale). L’occhio di chi guarda si sposta dalle mani, al fotografo che sta scattando e al fan che tiene ferma la foto. Foto realizzata in occasione della grande mostra di Renè Burri, fotografo della famosissima agenzia fondata da Capa, Saymour, Bischof: la Magnum Photo di Parigi.
Altri esempi con la regola dei terzi per mostrarti la sua grande applicazione con soggetti fotografici molto diversi
paesaggio
Puglia, Alberobello.
Idromassaggio
Questa foto l’ho realizzata ricostruendo in sala di posa il bagno funzionante. Sia la modella (Chiara) che la vasca sono posizionate sui 2/3. Questa è una delle regole più utilizzate in tutti i generi fotografici.
LEGGE DELLA STADERA
La stadera è una vecchia bilancia commerciale che i venditori ambulanti usavano un po’ di anni fa.
E’ tratta dalla stadera. Chi si ricorda della vecchia bilancia che usavano una volta i venditori di formaggi e salumi sa di cosa parlo. Per chi non lo sa mostro la bilancia. Nella figura si vede bene come il peso più grande è vicino al fulcro, mentre il peso piccolo, per bilanciare la massa grande, si deve allontanare dal centro.
Ripropongo Renè Burri proprio per farti vedere come la stessa foto può essere inquadrata tenendo conto anche di più di una di queste regole.
Le due persone, lo zaino e la foto del Che creano una massa unica che arriva al centro della foto, mentre testa e mani del fotografo sdraiato formano la massa piccola più vicina al bordo della foto. Avrei potuto escluderlo con un’inquadratura verticale ma ho capito al volo che aggiungeva qualcosa alla narrazione di questo momento emozionante della firma del famoso fotografo.
Un altro esempio della regola della stadera anche farti vedere come queste regole dell’inquadratura si possono applicare a soggetti di ogni genere.
Nella foto dei covoni, nota come non ho rispettato, volutamente, la regola dei terzi posizionando l’orizzonte al centro. Volevo che terra e cielo avessero la stessa importanza, un equilibrio tra materia e spirito, nel rispetto della natura, in mezzo…il frutto del lavoro dell’uomo. Questo esempio per farti vedere che le regole non sono assolute e immutabili. Quando senti il bisogno di trasgredire significa che c’è qualcosa di te che hai bisogno di scoprire.
SPIRALE AUREA
Questa regola, come i terzi, si rifà sempre alle vecchie leggi matematiche dell’antica Grecia che filosofi e architetti studiavano per calcolare le proporzioni tra gli elementi presenti nella costruzione dei templi sacri.
Ti mostro tre esempi per farti vedere che ho posizionato lo sguardo del soggetto proprio sulla fine della spirale. La spirale si ottiene riportando ripetutamente la misura del lato corto su quello più lungo tracciando la verticale e andando avanti fino ad ottenere il rettangolo più piccolo. Tracciando una curva che tocca tutti i punti di intersezione si ottiene la spirale. Che può essere orientatata a sx, a dx, in verticale e in orizzontale.
In questo ritratto della fotografa giapponese Uma Kinoshita nota come ho utilizzato anche le linee dei quadri per portare lo sguardo sul suo viso. Ritratto fatto all’inaugurazione della sua mostra sul disastro nucleare in Giappone.
Gianni ritratto durante il suo lavoro di artigiano. Volevo accentuare l’attenzione sulla sua passione. Ho usato una luce artificiale (3200 K°) riflessa sul suo viso prevedendo che la luce naturale delle finestre (5500 K°) sarebbe virata verso l’azzurro. Ho cercato di posizionare il soggetto in modo che il suo viso e lo sguardo cadesse sul punto della spirale aurea. Il resto dell’officina è leggermente sfocato ma concorre a caratterizzare la l’ambiente di lavoro. Anche in questa foto, come in quella di Burri, oltre alla spirale aurea c’è anche la regola della stadera. Massa grande fino al centro della foto e massa piccola sul bordo sinistro. Insieme contribuiscono all’armonia dell’intera foto.
Questa foto è scattata in un villaggio dell’india ed è un esempio da manuale di composizione. Le due cose che l’occhio non smette di guardare in continuazione sono l’occhio della bambina, posizionato sulla spirale aurea, e le carte da gioco. La testa, la spalla e la gamba sinistra formano una curva che segue la linea della spirale. Lo sguardo dice tutta la tenerezza di questa bambina e trasmette la sua gioia che ha condiviso, per una frazione di secondo, con il fotografo che passava di li.
La foto è del mio amico e partner Marco Boria.
Alla fine della prossima settimana pubblico il tutorial sulla prospettiva, le linee guida e la luce.
Sei nel mezzo degli argomenti più importanti della ripresa fotografica. Per darti l’idea stiamo toccando argomenti che riguardano la scenografia e la regia nel fare cinema; in più tu (noi) ti devi occupare anche delle luci perché sei fotografo…quello che crea le atmosfere.
Grazie per l’attenzione, al prossimo fine settimana.