LA NOVITÀ

La novità

Fate attenzione: l’andamento dell’evoluzione tecnologica è la prova che non è lo stumento che fa la foto ma cosa guarda il fotografo, la sua sensibilità. La tecnologia amplia le possibilità di intervento prima e dopo lo scatto, ma tu devi sapere cosa vuoi.
Anno 2000, è l’inizio di una nuova era: l’enorme potenzialità, dei nuovi hardware e software, di intervenire nell’elaborazione delle fotografie. Mentre 30-40 anni fa c’era la camenra oscura per lo sviluppo e la stampa delle fotografie oggi c’è il computer che ha cambiato radicalmente il lavoro del fotografo richiedendogli anche nuove competenze tecniche. Molto spesso, soprattutto per i principianti, capita di scattare la foto di qualcosa che lo emoziona ma dopo aver scaricato la foto sul computre rimane deluso per la mancanza di tutta una serie di conoscenze che gli avrebbe permesso, già nella ripresa, di cogliere o di avvicinarsi a quello che voleva ottenere. Non succede sempre neppure ai professionisti per vari motivi. Però, Secondo la mia esperienza di fotografo che ha cavalcato le due epoche: analogica e digitale, la possibilità che ci ha offerto il computere è straordinaria e meravigliosa perché ci permette, sempre di più, di esprimerci quasi con la libertà di un pittore che “dirige” le forme, i colori e le luci.
La Fotografia non è oggettiva ma per la sua natura di sistema ottico di riproduzione della realtà, viene utilizzata come documento, nei casi destinati alla descrizione di un luogo, di un ambiente, di un fatto (processi, incidenti) o di un volto (fototessere); negli altri casi è un potente strumento di comunicazione e di persuasione, più incisivo della parola, fino a diventare espressione artistica con la A maiuscola o diventare l’album delle storie famigliari.
Nel blog cercherò di sviluppare e di chiarire questi concetti. Quondi preparatevi psicologicamente.

Buona lettura. Il tuo commento, sui tutorial mi è molto gradito perché permette a te di esprimere la tua visione e a me di considerare un diverso punto di vista. Grazie.

GLI ARGOMENTI:

Nozioni di tecnica di base

  1. Come funziona la macchina fotografica – compatta e reflex
  2. Sistema Analogico e Digitale.
  3. Strumenti di controllo della fotocamera: otturatore, diaframmi, ISO – rapporto tempo / diaframma, (esposizione corretta), luce e l’illuminazione (sole, flash, riflettori, altro)
  4. La visione

La grammatica del linguaggio visivo: composizione

  1. le ottiche, inquadratura, la prospettiva
  2. diaframmi/tempi di posa (brevi e lunghi – il mosso),
  3. diaframma/nitidezza

Sei un individuo unico.

Prima di mettersi a fotografare è importante accorgersi del PERICOLO che si nasconde dietro le immagini in genere e, in particolare, dietro quelle pubblicitarie divulgate attraverso TV, video, giornali, riviste e manifesti. La comunicazione visiva, a livello globale, è uno dei più efficaci e subdoli strumenti di controllo sociale e di mercato (politico ed economico). L’imperativo di chi manipola la comunicazione è VENDERE e CONDIZIONARE L’OPINIONE PUBBLICA. Dico questo per farti “vedere” qual è la realtà che ti arriva dall’esterno e per stimolare in te la ricerca della tua identità di fronte al pericolo dei condizionamenti esterni di ogni tipo. La felicità è un nostro stato interiore e l’arte pure. L’insoddisfazione è cadere vittime delle illusioni esterne e dei condizionamenti.
Questo non vuol dire che devi rinunciare alle cose che ti piacciono se puoi averle, significa che non devi essere schiavo delle illusioni che gli costruiscono i pubblicitari con lo scopo di vendere. La fotografia artistica occupa una piccolissima percentuale del mercato e gode ancora di scarsa attenzione pubblica in senso culturale. Non c’è alcuno sforzo rivolto all’insegnamento del linguaggio visivo nelle scuole primarie e secondarie. L’economia, pubblica e privata, dedica alla pubblicità, tutta la sua attenzione e una parte cospicua di denaro.
Le immagini-ingannevoli della comunicazione pubblicitària, trasmessa con una frequenza martellante continua sono diventate più vive della realtà stessa, fino ad imporsi nella nostra mente come se fossero dei vissuti reali da imitare, condizionando la nostra sfera emotiva e la nostra identità.
Il rischio è che queste immagini modofichino le tue esperienza reali nelle tue relazioni e nelle tue scelte.

IL PROCESSO DELLA VISIONE: L’OCCHIO, LA MENTE, L’ANIMA

L’occhio è il primo l’organo di senso del corpo umano che ha stimolato la creatività dell’uomo: dall’utensile di lavoro, fino alla realizzazione di un analogo strumento tecnico capace di imitarne il funzionamento, capace di scrutare l’universo e registrare un’immagine: nasce il cannocchiale, il telescopio e l’apparecchio fotografico…a immagine e somiglianza.

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occhio e fotocameraL’analogia non ha bisogno di commenti.
La fotocamera però, a differenza dell’occhio, registra le informazioni che arrivano dall’esterno su un supporto inerte chiamato pellicola o sensore, in grado solo di restituirci delle stampe, mentre l’occhio umano le trasmette al cervello che interpreta le informazioni di tutti 5 i sensi (pensiero e psiche) attribuendoli un significato; entriamo nel vivo del fenomeno complesso della Percezione Visiva.
E’ fondamentale rendersi conto che ciò che vede l’occhio, in realtà, è la conseguenza dell’elaborazione del nostro cervello.
La realtà esterna e la nostra interpretazione sono due cose diverse.
 
Così scriveva Wolfgang Goethe dell’occhio umano mentre elaborava la teoria dei colori:
“l’occhio è l’ultimo più alto risultato della luce sul corpo organico, è una creazione della luce.
L’orecchio è sordo, la bocca è muta mentre l’occhio percepisce e parla.
Nell’occhio dal di fuori si specchia il mondo, dal di dento l’uomo”.
 
È evidente l’alternanza tra IMMAGINE, ovvero il mondo esterno che tramite l’occhio si IMPRIME dentro di noi e IMMAGINARIO ovvero il mondo interiore che si proietta e si ESPRIME fuori di noi.
Questo fenomeno di impressione dell’immagine ed espressione dell’immaginazione è alla base del processo della visione e della teoria della Percezione Visiva.
Se vuoi approfondire puoi leggere gli articoli IMMAGINE E IMMAGINAZIONE e DIALOGO SULLA COMPOSIZIONE su questo blog. Anticipo che è un argomento impegnativo perché si entra nell’ambito della psicologia della forma, nel senso che nella visione della realtà dobbiamo fare i conti con i propri condizionamenti esterni e interni.
 
TRADOTTO IN LINGUAGGIO FOTOGRAFICO
 
Per metterla in termini fotografici, ognuno di noi “GUARDA E FOTOGRAFA” la realtà attraverso il proprio “filtro”, che è condizionato dallo stato d’animo, dalla cultura, dall’educazione ricevuta, dalla scuola, dalla famiglia, dalla religione e dai condizionamenti della comunicazione sociale e pubblicitaria.

DOMANDA:
Viene spontaneo chiedersi: che cosa vediamo? quale aspetto della Realtà e dei Fatti?
DIPENDE DA COSA E COME GUARDIAMO e da quali sono i “Limiti” del nostro sguardo.
Questa è la prima riflessione che ti aiuta a guardare le cose in modo diverso, personale, interiore, guidato dalla tua sensibilità e dai tuoi Valori in modo da vivere e trasmettere le tue autentiche emozioni e visioni.
Imparando la tecnica e le regole della composizione con la consapevolezza interiore di quello che guardi, sei in grado di creare immagini sempre più efficaci ed espressive.
Sarai anche in grado di orientarti meglio verso il genere fotografico che ti è più congeniale.

Grazie dell’attenzione, se sei arrivato in fondo significa che sei curioso di conoscerti e di conoscere per essere un fotografo che non si lascia condizionare dagli altri.
Dato il taglio di questo articolo mi piacerebbe sentire la tua opinione.

 
 
 

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