REGOLE AUREE

ANTICIPO SULLA COMPOSIZIONE

La prima scelta, quando vuoi scattare una fotografia è l’inquadratura (cosa vuoi dire: quale porzione della realtà o quale sfondo per il tuo soggetto), poi c’è la scelta delle ottiche: campo lungo, medio, Primi Piani. Solo alla fine, all’interno dello spazio inquadrato, che contiene tutti gli elementi della scena, subentra la COMPOSIZIONE, che svolge una funzione estetica di equilibrio tra i vari elementi (ecco perché si fa riferimento alle regole auree studiate dagli architetti e dai filosofi nella costruzione dei templi dell’antica Grecia). Sono regole che il fotografo applica, inconsciamente, non hanno un nome, ricordati però che sono sempre geometrie: rette, linee immaginarie, rettangoli, curve o semicerchi. Oggi queste regole sono diventate un argomento commerciale da farlo sembrare la condizione necessaria per fare una buona foto; secondo me non è il giusto modo di parlarne. Prima perché le regole sono delle condizioni fisse, mentre in fotografia, come nell’arte in genere, non c’è nulla di fisso: ti aiutano, dandoti delle soluzioni per farti riflettere. Partiamo dalle soluzioni più nominate, poi aggiungo qualcos’altro  di personale

REGOLA DEI TERZI

Dividi il rettangolo nel mirino con delle linee immaginarie che cadono su 1/3 e 2/3 sia del lato lungo che del lato corto.

Si possono fare numerosi esempi. Questa è una delle regole più frequenti da applicare perché ti permette di posizionare in modo più dinamico ed equilibrato molti soggetti.

In questo caso mia figlia è posizionata sul primo terzo e l’incrocio delle rette cade esattamente sul suo viso e sull’azione che sta facendo: fotografare con il cellulare la bellezza del tramonto sotto le tre cime di Lavaredo, per le sue amiche. Guarda verso dx, verso la parte più lunga dell’inquadratura.

Vedi come lo sguardo di chi osserva scorre da lei alla diagonale della montagna e al decrescere delle nebbioline dietro di lei.

Qui c’è anche una scelta di sottoesposizione per accentuare la profondità.

f/2,8 – 1/6s – 35 mm – ISO 400

Renè Burri, che autografa, lungo una scalinata, la sua famosissima foto di Che Guevara col sigaro in bocca. Ho fatto tre scatti cambiando posizione. Fate attenzione al tempo di posa: quello avevo, la scena si è presentata improvvisamente ed era l’imbrunire. Non ho fatto altro che scattare, infatti è leggermente mossa ma mi piace perché sembra che si muova e racconta una storia emozionale: il famoso attimo fuggente.

L’incrocio delle rette è uno dei 4 punti preferenziali. La foto si presta ad altre regole della composizione: la stadera che spiego nel capitolo 10 del tutorial.

GLI ELEMENTI dell’inquadratura:

Zainetto, stampa fotografica, persona che tiene ferma la foto, fotografo sulla destra sdraiato per terra e gradinata, sono gli elementi in giustapposizione (argomento che ho citato più volte nell’inquadratura, ora si capisce in modo più chiaro cosa intendevo). Il soggetto e gli elementi affiancati, raccontano quello che sta succedendo e trasmettono l’emozione che chiunque prova in una situazione simile.

La foto è chiara e dinamica (linee delle scale in diagonale). L’occhio di chi guarda si sposta dalla mano che firma la stampa, al fotografo che sta scattando e al fan che tiene ferma la foto.

Foto realizzata in occasione della grande mostra di Renè Burri, fotografo della Magnum Photo di Parigi: famosissima agenzia fondata da Capa, Saymour, Bischof.

 

 

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