IL PROCESSO DELLA VISIONE

Inizio oggi la pubblicazione del primo photo tutorial utile per chi vuole migliorare le proprie competenze tecniche e realizzare fotografie sempre più personali ed espressive. In questi dieci articoli avvalendomi dei miei trent’anni di fotografia industriale, pubblicitaria e artistica, mi sono dato l’obiettivo di esporre gli argomenti  con l’intento di parlare di tecnica e composizione insieme ad un supporto di cultura del linguaggio visivo e di crescita personale. A qualcuno questi ultimi argomenti possono sembrare più adatti ad un corso di crescita personale, io ritengo invece che siano utili alla  tua crescita, necessaria ad utilizzare l’abilità fotografica come uno strumento di comunicazione nuovo, magari immaginando cose che nessuna/o ha ancora visto.

Il tuo commento su tale metodo metodo, mi è gradito in modo particolare perché è nuova l’idea di fondere una lezione di fotografia con la crescita personale. Le due cose possono  sembrare distinte, ma in realtà la fotografia è quel linguaggio, degli ultimi 50 anni, che ha condizionato gli stili di vita di qualche miliardo di persone, creando mode, miti o falsi desideri utili solo a qualcuno. Immagina invece di utilizzarla in modo nuovo, utile ad esprimere te stesso, solo così penso che ti si sentirai VIVO.

GLI ARGOMENTI:

 Il processo della visione

  1. immagine esterna e immagine interiore – realtà e interpretazione.

Nozioni di tecnica

  1. Come funziona la macchina fotografica
  2. Sistema Analogico e Digitale
  3. Strumenti di controllo della fotocamera: otturatore, diaframmi, ISO – rapporto tempo / diaframma, (esposizione corretta),

La composizione: la grammatica del linguaggio visivo:

  1. le ottiche, la prospettiva – tempi di posa (brevi e lunghi – il mosso) – diaframma (profondità di campo) –
  2. luce e l’illuminazione (luce del sole, tramonto, alba, luce mista neon e naturale).
  3. la composizione, regole sulla disposizione delle masse e delle linee

NON DIMENTICARLO MAI, TU SEI UN INDIVIDUO UNICO E HAI UN GRANDE POTENZIALE: L’IMMAGINAZIONE E LA CREATIVITA’

Prima di mettersi a fotografare è importante accorgersi del PERICOLO che si nasconde dietro le immagini in generale e, in particolare, dietro quelle pubblicitarie divulgate attraverso TV, video, giornali, riviste e manifesti. La comunicazione visiva, nella nostra civiltà, è diventata uno dei più efficaci (e subdoli) strumenti di controllo sociale e di condizionamento (politico ed economico). Oggi stanno emergendo dei falsi televisivi che sono preoccupanti in una società che si definisce democratica. Attenti, qualcuno ci vuole omologati, servi, preoccupati del futuro e consumatori senza limiti. Tu ed io non possiamo cambiare questa realtà ma possiamo iniziare a staccarci dal considerare “reale” questa visione delle cose e dei fatti così come ce li propinano attraverso i media delle maggiori testate del mondo: culturali, politiche ed economiche.

L’imperativo di chi manipola la comunicazione è CONSUMARE, OMOLOGARE IL PENSIERO DEL SINGOLO INDIVIDUO, RAFFORZANDO IL CONCETTO DI OPINIONE COMUNE (che non significa nulla, perché è un concetto astratto. Non esiste un NOI ma un IO).

Dico questo per farti “riflettere” sulla comunicazione che ti arriva dall’esterno e per stimolare in te la ricerca dei tuoi veri desideri di fronte al pericolo dei condizionamenti esterni. La felicità è un nostro stato interiore e la creatività è una sua espressione. L’insoddisfazione è cadere vittima della verità degli altri. Questo non vuol dire che devi rinunciare a ciò che vuoi, significa che non devi essere schiavo delle illusioni e delle opinioni degli altri.

La fotografia artistica occupa una piccolissima percentuale del mercato e gode ancora di scarsa attenzione pubblica. Non c’è alcuno sforzo, da parte dello stato, rivolto all’insegnamento del linguaggio visivo nelle scuole primarie e secondarie. L’economia, pubblica e privata, dedica alla pubblicità, tutta la sua attenzione e una parte cospicua di denaro.

Le immagini-illusorie della pubblicità sono diventate più vive della realtà stessa, fino a imporsi nella nostra mente come se fossero dei vissuti reali da imitare, condizionando la nostra sfera emotiva e la nostra vera identità.

Il rischio è che queste immagini condizionino le tue esperienze reali, nel senso che sei indotto a desiderare ciò che vogliono gli altri rinunciando ai tuoi veri desideri.

E’ un grande inganno mediatico e mentale che richiede una certa disobbedienza psicologica per salvare i tuoi talenti.

 

COME SI VALUTA UNA FOTOGRAFIA?

Iniziamo dal fenomeno della visione.

IL PROCESSO DELLA VISIONE: L’OCCHIO, LA MENTE e L’ANIMA

L’occhio è l’unico organo di senso del corpo umano che ha stimolato la creatività dell’uomo fino alla realizzazione di un analogo strumento tecnico capace di imitarne il funzionamento, capace di scrutare l’universo e registrare un’immagine: nasce il cannocchiale, il telescopio e l’apparecchio fotografico…a sua immagine e somiglianza.

occhio e fotocamera
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L’analogia non ha bisogno di commenti. La fotocamera però, a differenza dell’occhio, registra le informazioni che arrivano dall’esterno su un supporto inerte chiamato sensore, in grado solo di restituirci delle stampe, mentre l’occhio umano le trasmette al cervello che elabora le informazioni di tutti 5 i sensi (attraverso il pensiero) attribuendoli un significato; entriamo nel vivo del fenomeno complesso della Percezione Visiva.

E’ fondamentale rendersi conto che ciò che vede l’occhio, in realtà, è la conseguenza dell’elaborazione del nostro cervello. La realtà esterna e la nostra interpretazione sono due cose diverse.

 Così scriveva Wolfgang Goethe dell’occhio umano mentre elaborava la teoria dei colori:

“l’occhio è l’ultimo più alto risultato della luce sul corpo organico, è una creazione della luce.

L’orecchio è sordo, la bocca è muta mentre l’occhio percepisce e parla.

Nell’occhio dal di fuori si specchia il mondo, dal di dentro l’uomo”.

 È evidente l’alternanza tra IMMAGINE, ovvero il mondo esterno che tramite l’occhio si imprime dentro di noi e IMMAGINARIO ovvero il mondo interiore che si proietta e si esprime fuori di noi. Questo fenomeno di impressione dell’immagine ed espressione dell’immaginazione è alla base del processo della visione e della teoria della Percezione Visiva. io aggiungo che è alla base della vita di ogni individuo.

Se vuoi approfondire puoi leggere gli articoli DIALOGO SULLA COMPOSIZIONE e IMMAGINE E IMMAGINAZIONE su questo blog. Anticipo che è un argomento impegnativo perché si entra nell’ambito della psicologia, nel senso che nella visione della realtà dobbiamo fare i conti con i nostri condizionamenti e con i limiti di quello che siamo e sappiamo.

TRADOTTO IN LINGUAGGIO FOTOGRAFICO

Per metterla in termini fotografici, ognuno di noi “VEDE E FOTOGRAFA” la realtà attraverso il proprio “filtro”,  che è condizionato, dalla cultura, dall’educazione ricevuta (stato, scuola, famiglia, religione, libri), dai condizionamenti dei media e dei socialnetwork e, non ultimo, della comunicazione pubblicitaria.

Viene spontaneo chiedersi: qual’è la realtà che Guardiamo e COSA vogliamo fotografiare?

DA COSA E COME GUARDI LA REALTÀ DIPENDERA’ IL RISULTATO DELLE TUE FOTO:  PUOI VEDERE CON GLI OCCHI DEGLI ALTRI O CON I TUOI OCCHI.

Questa è la prima riflessione che ti aiuta a guardare le cose in modo diverso, personale, in modo da ascoltare ed esprimere le tue emozioni e la tua cultura. Dopo che hai appreso la tecnica e le regole della composizione, con la consapevolezza  di quello che sei e che vuoi, sei in grado di orientarti meglio verso il genere fotografico che ti è più congeniale e di creare immagini personali esprimendo i tuoi contenuti (non quelli che vedono gli altri).

Grazie dell’attenzione, se sei arrivato in fondo significa che vuoi conoscere e conoscerti per essere libero.

Data, la natura diversa di questo tutorial, mi faresti un piacere se lasci un commento.

Ruggero Lorenzi  

 

2 commenti su “IL PROCESSO DELLA VISIONE”

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